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Primo appuntamento: perché evitare di presentarsi nella veste migliore

I motivi per cui, al primo appuntamento, è meglio non presentarsi come la versione migliore di sé

Al primo appuntamento, l’obiettivo è fare colpo e conquistare il suo cuore; per farlo, siamo spesso disposte a ricorrere a piccoli e innocenti trucchi, sia nel vestiario che nel comportamento: ci mettiamo un vestito quando il nostro capo preferito sono i jeans e smussiamo con grande fatica anche i lati peggiori del nostro carattere. Per una sera vogliamo essere perfette, poi si vedrà. Ma è davvero la strategia migliore? Non è detto e, continuando la lettura, scoprirai che ci sono degli ottimi motivi per i quali è decisamente meglio non mandare, al primo incontro con quello che potrebbe essere l’uomo della tua vita, una versione edulcorata di te.

Inutile pressione

È opinione comune che al primo appuntamento tu ti debba presentare agghindata di tutto punto e, come abbiamo accennato, nella tua forma migliore possibile; non devi esagerare nell’essere estroversa o troppo timida, non devi mangiare e bere troppo o troppo poco, insomma, non devi essere te. Nessuno però ci ha mai spiegato perché e, soprattutto, ha mai preso in considerazione quanta tensione possa provocare l’idea di sentirsi costrette a dare un’immagine migliore della realtà. Devi essere più bella, più simpatica, più brillante di quanto tu già non sia, nemmeno si trattasse di un provino per un talent show o un reality. No, l’incontro con il tuo (forse) futuro partner dovrebbe essere soltanto una finestra dalla quale sbirciare cosa succederebbe davvero se decideste di frequentarvi e, oltre le tende dell’immaginazione, dovreste poter vedere voi due, non due imitazioni mal riuscite.

Risultati falsati

Se segui la corrente, con ogni probabilità non sarai tu a sederti davanti a quel bel ragazzo per un caffè: al tuo posto ci sarà una sorta di tuo simulacro che ti fa da supporter o, peggio ancora, da manager di una campagna promozionale a tuo favore. L’errore sta proprio in questo: così facendo, falsi le risultanze dell’incontro, le impressioni e le opinioni che vi formerete e che, una volta rientrati a casa, vi dovrebbero permettere di valutare le possibilità di riuscita di un eventuale rapporto. Sembra un approccio un po’ freddo, in effetti, ma il primo appuntamento altro non è che l’occasione per raccogliere dati e compilare, nel cuore e nella mente, il test di compatibilità che il nostro Io ci sottoporrà. Non importa se per una volta avevi il trucco perfetto o se ti sei preparata e sei riuscita a raccontare una sfilza di barzellette esilaranti; dopo che ti avrà accompagnata a casa, lui si chiederà se siete compatibili e se vale la pena di rivederti. Come può rispondersi se non sa chi sei tu davvero?

Genuinità e imperfezioni

La voglia di apparire al meglio è umana e perfettamente comprensibile, ma dovrebbe essere chiaro che chi ti vuole al suo fianco dovrebbe essere spinto dall’apprezzamento per quella che sei davvero. Non è solo retorica, se ben ci pensi, perché se lui si innamora di quella ragazza con cui è uscito, così diversa dalla te di tutti i giorni, non è te che vuole; anche se tu riuscissi a mantenere intatta l’apparenza, recitando ogni giorno un ruolo che non ti si addice, prima o poi la verità verrebbe allo scoperto. Dai a lui la possibilità di scegliere e a te quella di vivere un rapporto sereno e senza sotterfugi; potresti scoprire che ama proprio le ragazze sempre in jeans, che preferisce il tipo acqua e sapone alla bellona iper truccata e che ti trova simpatica anche senza battute copiate da altri; in caso contrario, è giusto che trovi una persona che corrisponde ai suoi gusti. Non esiste un modo giusto di affrontare il primo appuntamento, perché ognuno deve viverlo sulla propria pelle e esattamente nel modo in cui gli viene naturale; abbandona le forzature e le finzioni e, se questa non è la volta buona, attendi con pazienza: il principe azzurro ti sta già cercando e, quando ti avrà trovata, ti vorrà proprio così come sei.