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La storia di Chiara Insidioso, le donne perdono ancora

Diminuita la pena a Maurizio Falcioni: Chiara Insidioso ha perso, le donne hanno perso. L’Italia ancora una volta, ha perso la dignità

In un mondo dove si cerca sempre di più di tutelare le donne; in un mondo dove si lotta per i diritti femminili; in un mondo dove uomini e donne lottano uniti per tutte quelle donne, ragazze, bambine, che vengono calpestate, violentate, nel corpo e nella mente; in un mondo che non fa altro che blaterare sui diritti umani, ci siamo noi, l’italiani e l’Italia, che perde l’ennesima battaglia contro la violenza delle donne, che perde la sua dignità. Le donne perdono, ancora.

È la storia di Chiara Insidioso, picchiata quasi fino alla morte dal fidanzato, Maurizio Falcioni, violento e consumato dall’uso delle droghe. A soli 19 anni la sua vita è stata spenta, anche se non è fisiologicamente deceduta, davanti a lei si prospetta il buio. A vent’anni Chiara non potrà più ridere, non potrà più innamorarsi, non potrà più godersi il sole di primavera e la neve d’inverno, non potrà più parlare con i suoi cari e non potrà più divertirsi con le amiche, perchè Chiara è stata ridotta ad uno stato vegetativo, da quello che era il suo uomo, la persona che avrebbe dovuta difenderla, amarla e proteggerla più di chiunque altro.

Ma oltre al danno, anche la beffa, in un paese come questo che di buffoni e giullari ne è piano, a partire dal Parlamento. Ieri al carnefice di Chiara, Maurizio Falcioni, è stata diminuita la pena, e sconterà solamente pochi anni in prigione. Non voglio star qui a dirvi quanto sarebbe dovuto stare in gatta buia, ma voglio far riflettere su come la giustizia italiana, ancora una volta, ha preso in giro Chiara e tutte quelle donne, troppe, che quotidianamente subiscono violenze e maltrattamenti.

E in tutto questo, il grido di dolore del papà di chiara, Maurizio Insidioso, sta facendo il giro del web. Un papà a cui la sua bambina è stata portata via da quello che, volente o nolente, incapace o capace di intendere e di volere, potrebbe essere considerato un mostro. Ecco il messaggio del papà di Chiara, fatto di parole forti e di dolore, lasciato sul suo profilo di Facebook, condiviso da milioni di persone. E prima di lasciarvelo leggere, sarebbe lecito porsi una domanda e riflettere: perché quando succedono queste cose siamo tutti così sbigottiti, così doloranti, così presi a condividere sui social, ma ancora non facciamo nulla per impedire che accadano queste cose? Il cambiamento parte da noi, solo così l’intera società, malata, si trasformerà.

Cara Chiara,oggi sono stato affianco a colui che ti ha ridotto cosi per sempre… lo sai oggi sei stata oltraggiata da lui… dal suo avvocato e dai giudici che non hanno coraggio… Chiara… L’ITALIA è un paese dove non c’è dignità e oggi in quell’aula si parlava solo del modo in cui riabilitare al mondo quel verme di Falcioni… nessuno ha mai pensato a come sei e sarai per sempre ridotta e abbandonata… lui ha ricevuto un bellissimo sconto che lo aiuterà a tornare presto a fare la sua vita… Oggi mi piacerebbe avere la possibilità di sapere che potrei portarti via da questa Italia… bruciare la mia carta d’identità sarebbe un sogno…io non mi sento rappresentato più da nessuno in questo paese… si fanno ricorrenze… si fanno salotti e si parla di violenza sulle donne… ma al dunque chi fa del male a una donna ne esce sempre meglio di chi è vittima…Chiare’ oggi non ci vediamo so stato male e non mi sento bene… ma vedrai che domani mi rialzo e ci rivediamo… tu sei la mia guida e ti ringrazio perché senza di te non posso sta’…

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