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Le cinque frasi peggiori che un uomo può dire a una donna

Basta davvero una frase sbagliata a farci reagir male? Si, se è tra queste cinque

Il rapporto con l’altro sesso non è mai facile; spesso sembriamo davvero parlare due lingue diverse e ormai la scienza ha stabilito che le possibilità di capirci sul serio sono ridotte a zero. Le incomprensioni quindi sono all’ordine del giorno e noi, in fondo, ci siamo abituate e spesso lasciamo stare anche davanti alle affermazioni più assurde. Ma quando lui apre bocca e pronuncia una di queste frasi, non c’è pazienza che tenga; ecco le cinque frasi peggiori che un uomo può dire ad una donna.

Hai il ciclo?

Per quanto questo argomento sia ormai stato sdoganato, ogni riferimento al nostro ciclo mestruale può dare origine ad una litigata storica, specie se viene effettuato all’interno di una conversazione già dai toni alterati e se con esso il nostro ragazzo sta cercando di dirci che forse siamo un attimo agitate e irritabili. Probabilmente ha ragione, ma giocare la carta del ciclo lo catapulta seduta stante dalla parte del torto: è una domanda sciocca, fastidiosa, un po’ maschilista e che non tiene minimamente conto della nostra fragilità in quel periodo del mese. Soprattutto, considerando che per via del bombardamento ormonale potremmo reagire scaraventandogli contro qualcosa, denota anche sprezzo del pericolo e una buona dose di incoscienza.

Ma sei matta?

Mai dare ad una donna della matta/pazza, in nessun caso, nemmeno se ti sta rincorrendo con un ferro arricciacapelli perché hai osato mangiare la sua ultima crostatina; l’effetto di questa frase può essere catastrofico e trasformarla davvero in una potenziale candidata per camicie di forza. Lo stesso effetto si può raggiungere pronunciando un altro classico della serie, il tanto famigerato “calmati!” o il non meno irritante “rilassati!”. Nel linguaggio maschile probabilmente corrispondono ad un invito a placare i toni della discussione, ma per noi sono l’esatto equivalente di un “al mio via, scatenate l’inferno”.

Vuoi passare da casa a cambiarti?

La scena di solito è questa: lei, lui e un appuntamento a cena, per il quale decidono di incontrarsi subito dopo il lavoro. Ovviamente lei si è alzata alle cinque del mattino e si è preparata come se dovesse vederlo subito, così da essere perfetta anche dopo otto ore di ufficio. Lui, anziché stupirsi per la sua avvenenza anche in un’ordinaria giornata di lavoro, decide di chiederle se non preferisce passare da casa a cambiarsi. Questa frase ha il potere di aprire il vaso di Pandora che si trova nella nostra testa. Da quel momento nella nostra mente si agitano gli spettri del “oddio, sono così orrenda?” e del “ho sbagliato, non sono abbastanza elegante”, che svolazzano qua e là incontrandosi con altri simili. L’insensibile, con ogni probabilità, voleva solo essere gentile, ma ormai ci ha rovinato la serata.

È bella, ma non è il mio tipo

Non è vero che noi donne siamo tutte gelose e che ci lasciamo trasportare da questo sentimento; la realtà è che gli uomini molto spesso sono inopportuni e ci mettono la pulce nell’orecchio. Capita ad esempio con questa frase, che di solito pronunciano dopo essere stati colti in flagrante mentre contattavano una avvenente “amica” non meglio identificata. Alla nostra richiesta di spiegazioni, non si limitano a dire che non c’è alcuna relazione clandestina di cui preoccuparsi, ma aggiungono che lei è bella (quindi l’hanno guardata e hanno fatto le loro valutazioni a riguardo) e che non è però il tipo con cui si lascerebbero andare ad una scappatella, lasciando intendere che se gli fosse andata a genio la nostra esistenza non li avrebbe frenati.

La mia ex…

Completate la frase come preferite, in ogni caso sarà un disastro; qualsiasi anche vago confronto fatto con la ex fidanzata di turno è indelicato e mette a dura prova i nostri già tentennanti sistemi di difesa. Che si tratti della tolleranza al suo disordine, della parte del letto prescelta o delle capacità culinarie, la ex sbagliava e noi abbiamo ragione, non c’è nulla di cui discutere. E poi, se l’altra fosse davvero tanto meravigliosa da poter essere portata ad esempio, non saremmo noi a doverlo sopportare.