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Allattamento al seno: quali sono i benefici?

Il gesto più tenero tra una mamma e il suo bambino apporta immensi benefici ad entrambi: vediamo quali sono

Allatterò mia figlia fino a quando avrà sei anni.

La recente dichiarazione ironica dell’attrice di Streghe, Alyssa Milano, ha suscitato non poche perplessità. L’allattamento al seno è sempre stato un tema di dibattito tra chi sostiene non sia necessario e chi, come l’attrice americana e la modella italiana Eva Riccobono, porta avanti una vera e propria battaglia pro allattamento. Chi ha ragione? Come confermato anche dal Ministero della Salute, per un neonato non c’è alimento migliore del latte materno; ogni anno il dicastero indice una campagna informativa sui benefici di questo gesto e medici, ostetriche e personale sanitario hanno l’obbligo di incoraggiare la neomamma ad allattare il suo bambino e considerare l’alternativa del latte artificiale solo nel caso in cui quello materno venga a mancare del tutto o sia per qualche motivo inutilizzabile.

Esiste un rapporto stretto tra l’allattamento al seno e la salute della mamma e del bambino. Il latte materno rappresenta il migliore alimento per soddisfare i bisogni del neonato, poiché fornisce tutti i nutrienti necessari nei primi mesi di vita, in particolare acidi grassi polinsaturi, proteine e ferro assimilabile; inoltre, contiene sostanze bioattive e immunologiche, non presenti nei sostituti artificiali, che conferiscono al neonato migliori difese nei confronti delle infezioni di virus e batteri, delle allergie e di alcune malattie da alterata risposta immunitaria ( ad esempio il morbo di Chron). I vantaggi dell’allattamento al seno riguardano anche la madre: esso, oltre ad aiutare la mamma a perdere il peso accumulato in gravidanza, accelera la ripresa della donna dopo il parto, riduce l’insorgenza di carcinoma alla mammella, neoplasie dell’ovaio e osteoporosi in menopausa.

Mediante l’allattamento s’instaura più facilmente il rapporto mamma-neonato: attaccato al seno il bambino ascolta la voce della mamma, sente il calore e l’odore della sua pelle e si rilassa, mentre la mamma riceve stimolazioni sensoriali, avverte una profonda sensazione di benessere e si sente gratificata. Ma fino a quando si può allattare? L’Organizzazione Mondiale per la Sanità (OMS) raccomanda di allattare fino al secondo anno di età del bambino e oltre, ma non c’è una regola precisa e l’allattamento può essere protratto fino a quando madre e figlio ne avranno voglia.

L’allattamento al seno è invece sconsigliato se la madre è sieropositiva o è in trattamento con farmaci antiretrovirali per la terapia dell’Aids, se sta seguendo una terapia antitumorale, se fa uso di droghe e se è affetta da tubercolosi.