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I migliori dolci di Carnevale

Fritti o lievitati, i dolci di Carnevale sono una vera e propria festa per gli occhi e per il palato; non sono certo dietetici ma chi guarda alla dieta a Carnevale non si diverte!

Il Carnevale è alle porte e reca con sé una ventata di allegria e goliardia che non fa mai male. Se a Carnevale è bello mascherarsi, è rilassante andare in giro nelle città, vicine o lontane, in cui ci sono manifestazione particolari, è pur vero che è il momento di tanti dolci tipici di questo periodo.

I dolci di Carnevale sono forse quelli più legati al senso della trasgressione e del proibito e, chissà, anche per questo motivo sono i più buoni: ogni zona in Italia ha i suoi dolci tipici per Carnevale, anche se tutti i dolci di questo periodo hanno dei tratti in comune (e, diciamolo, non sono affatto dietetici… ma, suvvia, è Carnevale). C’è, infatti, abbondanza di zucchero e miele a simboleggiare quel Paese di Bengodi che è il periodo di Carnevale; c’è tutta una ritualità del fritto, modo di cucinare che rappresenta sempre tutto quello che c’è di buono; c’è la morbidezza dei dolci lievitati a richiamare i soffici costumi, quasi lascivi, durante il Carnevale.

I dolci di Carnevale, quasi sempre preparati in casa, possono essere divisi in due grandi filoni: quelli fritti e quelli lievitati.

I dolci di Carnevale fritti

Si tratta dei dolci carnevaleschi per antonomasia: la frittura li rende dorati e croccanti e il ripieno, spesso aromatizzato, è tutto un tripudio di sapori e sensazioni.

I dolci fritti di Carnevale possono essere a forma di palline, anche ripiene, e assumono vari nomi: generalmente sono chiamate castagnole in tutta Italia, ma a Venezia si chiamano frìtole, nel mantovano frittelle e nel Molise caragnole.

Se la pasta è tagliata a forma di nastri e poi fritta allora siamo di fronte alle chiacchiere; ma questo è solo uno dei tanti nomi con cui questa tipologia di dolci per Carnevale è conosciuta. Gli altri nomi? In ordine alfabetico: bugie, cenci, crostoli, fiocchetti, fiocchi, frappe, galani, intrigoni, lattughe, manzole, maraviglias, sfrappe, sfrappole e via dicendo. Preparazioni più o meno simili, con varianti zonali tipiche dell’estro culinario italiano.

Sempre fritte sono le ciambelle e le zeppole, che sono chiuse ad anello; in Umbria, Marche e Abruzzo si può trovare la cicerchiata, cioè dei dolci fritti ricoperti di miele; sempre fritti e ricoperti di miele sono gli arancini di Carnevale tipici delle Marche.

I dolci di Carnevale lievitati

Passiamo ai dolci lievitati tipici delle feste carnascialesche. Per Carnevale in Toscana si prepara la cosiddetta schiacciata alla fiorentina, che non ha nulla a che vedere con quella salata. Sempre in Toscana, ma anche in Umbria, troviamo il Berlingozzo, ciambella con uova, farina, zucchero, lievito, scorza grattugiata di limone e/o arancio, burro e un po’ di latte; il nome richiama berlingaccio con cui si indicava il giovedì grasso a Firenze.

Nella tradizione gastronomica carnevalesca dell’Alto Adige troviamo i morbidi krapfen, ripieni di marmellata. In Piemonte spiccano le Mantovane di Cossato, dolci di pasta sfoglia ripieni di mandorle e marmellata, una squisitezza da leccarsi le dita.