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Il cambio di stagione dell’armadio: fare ordine e rinnovarsi

Non tutte le donne lo amano, ma è possibile trasformare il cambio di stagione dell’armadio in un momento positivo di crescita, di conoscenza di sé e di rinnovamento

Alzi la mano chi tra di voi, ogni primavera ed ogni autunno, non cerca di rimandare il più possibile il cambio di stagione dell’armadio, ma anzi, se ne occupa sempre molto volentieri.

Se non ve la siete sentita di alzare la mano non vergognatevi, perché siete in buona compagnia: la maggior parte delle donne, infatti, preferirebbe un appuntamento dal dentista al posto del cambio di stagione dell’armadio, soprattutto se devono occuparsi di farlo per sè, per il proprio compagno e magari per i propri figli. Eppure, organizzandosi al meglio e soprattutto affrontandolo con lo spirito giusto, il cambio di stagione dell’armadio può diventare un momento utile e interessante, durante il quale mettere in ordine la nostra casa, ma anche capire qualcosa in più di noi: provare per credere!

Dimmi come ti vesti e ti dirò chi sei

Gli abiti che indossiamo parlano di noi e del nostro modo di essere: scegliamo di indossare un vestito piuttosto che un altro in maniera istintiva, perché ci fa sentire a nostro agio, perché in quel particolare momento della nostra vita ci rendiamo conto che quel capo di abbigliamento in qualche modo ci assomiglia e ci rappresenta. Proviamo a tenere bene a mente questa cosa quando facciamo il cambio di stagione dell’armadio: se tra gli abiti della stagione che sta per arrivare ne troviamo alcuni che non indossiamo da almeno due anni, probabilmente si tratta di qualcosa che appartiene al nostro passato, un capo che non ci assomiglia più, e che quindi è inutile continuare a tenere nell’armadio, perché quasi sicuramente non lo indosseremo più. Sforziamoci di immaginare la stagione che inizia come se fosse una nuova fase della nostra vita, nella quale scegliere di portare con noi solo quello che ci serve e che ci piace davvero.

Cambia il corpo, cambiano i vestiti

Il nostro corpo cambia continuamente, anche se non siamo più delle ragazzine: si ingrassa, si dimagrisce, si cambia fisionomia, ed, ahimé, si cambia taglia. Anche se non ti sembra di essere particolarmente ingrassata negli ultimi anni, e magari hai preso solo un paio di chili, i tuoi fianchi ed il tuo addome potrebbero essersi arrotondati quel tanto che basta per non farti più entrare nei tuoi jeans preferiti, o in quella splendida longuette comprata qualche anno fa per una riunione di lavoro importante.

Se hai passato i 35 anni, difficilmente riuscirai ad indossare ancora i vestiti di 4 o 5 anni fa, perché il tuo corpo non è più lo stesso, e probabilmente anche tu non sei più la stessa donna: magari nel frattempo sei anche diventata mamma. Smetti di conservare gonne e pantaloni che stringono troppo in vita o sui fianchi, convinta che basteranno un paio di settimane di dieta per poterli indossare di nuovo, e cerca di essere oggettiva: una cerniera che tira leggermente è qualcosa di recuperabile, un bottone a cui mancano 6 o 7 centimetri per raggiungere l’asola è un’impresa quasi impossibile. Prova tutti i vestiti per vedere se ti stanno ancora bene, e conserva nell’armadio solo i capi che ti calzano a pennello, che ti valorizzano, che ti fanno sentire davvero a tuo agio: nessun paio di pantaloni è così bello da essere indossato anche se stringe al punto di essere scomodo.

Fai del bene, coinvolgi le amiche, rinnova il guardaroba

Una volta terminato il cambio di stagione, dopo aver sistemato nell’armadio solo i capi che siamo certe di indossare nei prossimi mesi, dedichiamoci alla pila degli abiti scartati, e dividiamoli in tre gruppi, magari predisponendo tre scatoloni: in uno metteremo i capi più vecchi e rovinati, che non possono più essere indossati, nel secondo i capi un pò vissuti ma ancora indossabili, e nel terzo quelli più nuovi, che magari per noi sono troppo piccoli, o che semplicemente non ci piacciono più.

Dai capi contenuti nel primo scatolone, le appassionate di cucito e di riciclo creativo potrebbero ricavare tessuti e materiale per qualche particolare creazione; in alternativa, molti comuni italiani sono attrezzati per la raccolta differenziata degli abiti usati ma non più adatti ad essere indossati, che vengono opportunamente trattati e riciclati. Per quanto riguarda i capi contenuti nel secondo e nel terzo scatolone, possiamo decidere di portarne una parte in parrocchia, o in qualche associazione locale che si occupa di raccogliere abiti usati per le famiglie in difficoltà.

In alternativa, se ci rendiamo conto di avere molti capi che abbiamo indossato poche volte o che hanno addirittura il cartellino ancora attaccato, possiamo spargere la voce tra le nostre amiche ed organizzare una pomeriggio o una serata dedicata allo scambio dei vestiti, durante la quale ognuno porterà gli abiti che non indossa più da far vedere e provare alle altre: sarà un modo originale e soprattutto economico di rinnovare il nostro guardaroba, e di dare una seconda possibilità agli abiti che con noi non hanno avuto troppa fortuna.