Categorie
Lavoro

Scopri se sei disprezzata in ufficio, ecco tutti i segnali

Il tuo capo e i tuoi colleghi sembrano proprio non apprezzarti? Scopri se è vero e quali sono i segnali che te lo dimostrano

Quello dell’ufficio è un microcosmo nel quale possono manifestarsi antipatie e malumori; d’altra parte siamo comunque esseri umani, anche quando indossiamo un tailleur, ed è normale non avere preferenze, non andare d’accordo e non piacere a tutti.

Quando però gli atteggiamenti di ostilità si attestano sul profilo professionale ed esprimono un disprezzo o una mancanza di fiducia nel ruolo ricoperto e nelle capacità lavorative, il discorso cambia. Un ambiente di lavoro in cui non ci si sente apprezzate e che sminuisce il nostro contributo potrebbe essere la molla per cercare un altro impiego e cambiare vita. Ecco i segnali che ti dicono se sei disprezzata in ufficio; se li riconosci, forse la tua non è solo una brutta sensazione.

Con te non sono amichevoli

Il disprezzo si manifesta innanzitutto in comportamenti ostili e decisamente poco amichevoli, che spesso sono simili a quelli causati dalla umana antipatia. Nessuno ride alle tue battute, nessuno chiacchiera mai con te e, anzi, qualsiasi cosa tu dica è accolta con sufficienza, proprio come se a parlare fosse una persona tanto insignificante da non meritare la minima attenzione. Se ti proponi di collaborare, vieni respinta e quando si tratta di creare un team che lavori su un progetto, ti sembra di essere ad una lezione di educazione fisica delle medie, quando i capitani scelgono i componenti della squadra rimpallandosi la schiappa della classe; ovviamente la schiappa in questione sei tu.

Non condividono le informazioni

Sei costantemente all’oscuro di tutto e qualsiasi informazione la devi cercare da sola. Nessuno condivide con te i risultati dell’incontro con i superiori o il contenuto di comunicazioni interne arrivate durante la tua assenza. Quando, raramente, vieni messa a parte di qualcosa, sembra ti ammettano ad un segreto di stato e precisano che la determinazione è stata assunta in una riunione con i superiori dalla quale tu, ovviamente, eri esclusa. Ad aumentare la sensazione di estraneità, c’è il fatto che appena tu entri in una stanza, tutti tacciono.

Il tuo lavoro è sottoposto a controllo

Il fatto che qualcuno controlli il tuo lavoro potrebbe dipendere dal ruolo e dall’organizzazione interna. Quando però ogni email scritta, ogni progetto e ogni elaborato sono sottoposti ad un doppio vaglio, come minimo i colleghi e i superiori non si fidano delle tue capacità, specie se la stessa macchinosa procedura non viene attivata con i tuoi parigrado. Ti percepiscono come un potenziale pericolo, una mina vagante e pensano che tu non abbia l’autonomia necessaria a svolgere il tuo lavoro.

Ti sommergono di istruzioni

Coerentemente con il bisogno di controllare ciò che fai, chi lavora con te sembra avere anche la compulsiva tendenza a darti informazioni dettagliate e superflue, anche se ormai presti la tua opera in quella posizione da tempo e sei perfettamente in grado di adempiere alle tue mansioni. Il punto, ovviamente, non è darti una scaletta da seguire, ma toglierti ogni discrezionalità.

Sparlano di te

Un modo molto efficace per sminuire anche professionalmente una persona, è attaccarla a suon di gossip. Quando le voci che circolano in ufficio riguardano te, puoi segnare un altro punto a favore dell’ipotesi di non essere per nulla apprezzata in quell’ambiente.

Mettono tutto per iscritto

Altro indice di mancanza di fiducia è l’abitudine a mettere tutto per iscritto: ogni cosa che ti viene detta, ogni incarico che ti viene affidato, passa attraverso un supporto materiale (o informatico) per arrivare fino a te. È evidente che si aspettano che tu fraintenda o cerchi di aggirare quanto ti viene detto e che puntano quindi a precostituire una prova delle comunicazioni intercorse.

Ti chiedono riservatezza

Infine, se pensassero di potersi fidare di te, non avrebbero la necessità di sottolineare l’ovvia attenzione alla riservatezza. Ogni volta che qualcuno di consegna un report, ti riferisce un risultato o ti affida un incarico, ti ricorda che tutto deve restare all’interno dell’azienda e sembra convinto che, appena volterà le spalle, correrai a diffondere al mondo le importanti informazioni ricevute.