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Tarcisio Bertone restituisce 150 mila euro al Bambin Gesù dopo la ristrutturazione dell’attico

Dopo lo scandalo, Bertone tenta di rimediare con un risarcimento

Ed ecco un nuovo capitolo della vicenda legata al super-attico di Tarcisio Bertone, che molto ha fatto parlare.

Tutto ebbe inizio quando Emiliano Fittipaldi, giornalista dell’Espresso, nel suo libro Avarizia, edito Feltrinelli, svelò che l’umile super-attico del cardinale, era stato ristrutturato con i soldi destinati ai giovani dell’Ospedale pediatrico Bambin Gesù. La fondazione, definita come “un veicolo per la raccolta di fondi volti a sostenere l’assistenza, la ricerca e le attività umanitarie del Bambin Gesù” avrebbe saldato le fatture dei lavori per un totale di circa 200.000 euro, pagati all’azienda Castelli Real Estate dell’imprenditore Gianantonio Bandera e non solo, avrebbe anche finanziato l’affitto di un elicottero, nel febbraio 2012, che sarebbe stato indispensabile mezzo di trasporto per Bertone, per un costo di 23.000 euro e più.

Ad accendere nuovamente i riflettori sulla vicenda, oltre ad Avarizia, avrebbero contribuito vatileaks 2 e la pubblicazione del libro Via Crucis di Gianluigi Nuzzi. Il giornalista, infatti, sostiene che, l’umile dimora del cardinale “non è l’eccezione ma la regola”. Tutti i cardinali della Curia ricevono una residenza di servizio, dove vivono accuditi e serviti da una suora che fa da governante. Gli appartamenti sono dotati di sale d’attesa e di rappresentanza, salottini per ricevere gli ospiti, spazi da the delle 17.00, biblioteche, stanza per l’assistente personale, per il segretario e, finalmente, anche una per la preghiera. Normalmente sono situati in splendidi palazzi nelle vicinanze del Colonnato di San Pietro, per intenderci, dove prima aveva sede la Santa Inquisizione.

Ebbene, poche ore fa, il presidente dell’ospedale pediatrico, Mariella Enoc, ha dichiarato che “Il cardinale Bertone, riconoscendo che quello che è successo ha costituito un danno per il Bambin Gesù, ha voluto venirci incontro, devolvendo una somma di 150 mila euro“, che si spera venga utilizzata per i piccoli pazienti.